Il mio canto infinito
Quarant'anni e ancora quaranta,
ed ancora la voglia mi sento
di cantare con l'altro che canta.
Di cantare la terra e l'acqua,
la notte e il giorno e il fresco del vento
che al mattino accarezza il mio viso.
Di cantare l'azzurro del cielo,
il verde del prato e le ruvide pietre
del cammino che vado facendo.
Di urlare nella tempesta
per svelare un raggio di sole.
Di unire il mio umile canto
all'usignolo sul far della sera.
Di cantare ancora all'amore
che è stato e che sempre sarà.
Quarant'anni e ancora quaranta
e tuttora la voglia mi prende
di cantare con l'altro che canta.